Published on: 02-07-2023
Verso un nuovo paradigma
Il rapporto 2022 raccoglie i principali contributi realizzati dal team di esperti dell’Osservatorio Energia REF-E negli ultimi mesi, con l’obiettivo di analizzare retrospettivamente l’anno appena concluso e individuare le tendenze in atto.
Per il terzo anno consecutivo l’attenzione dell’Osservatorio Energia REF-E si è concentrata su temi legati a fattori di natura straordinaria che hanno avuto un forte impatto sul mercato energetico. Una parte consistente dell’attività è stata quindi dedicata al monitoraggio della normativa prodotta sia a livello europeo sia nazionale per ovviare alla crisi degli approvvigionamenti di gas.
La prima parte dell’anno è stata caratterizzata dai timori per la sicurezza dell’offerta dettati dalla drammatica riduzione delle forniture dalla Russia monitorati anche grazie a modelli e analisi espressamente elaborati, esposti nel nostro seminario annuale. Con l’arrivo della stagione autunnale, complici una reattività ai prezzi più significativa delle attese da parte dei comparti residenziali e industriali, temperature superiori alla norma e interventi di sostegno da parte del Governo, i timori riguardo a un possibile rischio di shortage nel mercato gas si sono ridotti in modo significativo.
L’elemento chiave di mercato a fine anno è, quindi, la riduzione della domanda gas, la cui portata è il principale fattore alla base di un riequilibrio dei mercati energetici più rapido del previsto e sulla cui sostenibilità, nel medio termine, contiamo di dedicare parte dei nostri sforzi di analisi nel 2023.
Nonostante l’effetto temperature abbia aiutato a contenere i consumi di gas, l’equilibrio dei mercati energetici rimane ancora precario e non si può escludere che un ritorno alla normalità riporti il sistema sotto stress. Se il nuovo equilibrio di mercato rappresenti una condizione temporanea o strutturale ce lo dirà, quindi, il 2023, anche se probabilmente si tratta di una combinazione di questi due fattori.
È ormai consolidato che la Commissione Europea stia cercando di sfruttare il momento per rafforzare le politiche energetiche e aumentare gli sforzi in tema di Climate Change. Il perseguimento degli obiettivi del Green Deal sta avanzando tuttavia in modo non lineare.
Per il 2023, ci aspettiamo la pubblicazione del nuovo Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), i cui obiettivi dovrebbero essere allineati a quelli proposti dal piano FitFor55, e che probabilmente risulterà già non allineato con quelli del piano REPowerEU.
La crisi degli ultimi due anni ha d’altra parte inevitabilmente rallentato la normale attività regolatoria, che continuiamo a seguire costantemente e che ci aspettiamo torni, finalmente nel 2023, al centro dell’attenzione.
Tra tutti la riforma ROSS, per la regolazione delle reti, e il TIDE, per la riforma del dispacciamento, sono provvedimenti in grado di modificare radicalmente il paradigma di mercato: le revisioni che ne conseguiranno disegneranno i tratti di una nuova organizzazione, più decentrata, più adatta ad accogliere le rinnovabili, ma anche più complessa e sempre più guidata dalla regolazione.
Il sistema di remunerazione per operatori di rete e produttori di energia elettrica è destinato a modificarsi radicalmente, con nuove opportunità, anche per gli storage, l’idrogeno e i nuovi business, ma anche con nuovi rischi.
Il mercato retail non è stato infine immune dall’impatto dell’emergenza gas con significative difficoltà riscontrate sia in termini di incremento dell’unpaid ratio sia di difficoltà negli approvvigionamenti, con il conseguente aumento dei default dei fornitori. Ciò nonostante, sono proseguite le aste per la micro tutela, mentre restano in sospeso quelle per il superamento della tutela per i clienti domestici.
Nel prossimo anno capiremo se questo ultimo passaggio verso una liberalizzazione del mercato si concretizzerà. Nel frattempo, l’empowerment dei consumatori passa anche attraverso il consolidamento delle regole per le energy communities, che nel prossimo anno dovrebbero finalmente divenire una realtà, visti i numerosi progetti in corso. D’altra parte le prospettive per la generazione diffusa e l’autoconsumo passano anche per la stabilizzazione delle politiche di tassazione implicita (oneri impropri), dal cui destino - se torneranno a gravare sulle bollette o se rimarranno in parte finanziati dalla fiscalità generale - molto dipende.
Il consolidamento del disegno di mercato, insieme agli effetti delle semplificazioni normative e degli incentivi, in particolare per il mercato delle rinnovabili elettriche e per il biometano - se accompagnati dal superamento della crisi dei prezzi, quindi della normativa di emergenza che limita il mercato (cap a prezzi e ricavi, indagini antitrust, etc.) - potrebbero fare davvero del 2023 l’anno della svolta verso la transizione energetica, con i nuovi business che, ne siamo certi, ancora per poco si potranno chiamare nuovi.